Roma. Otto multe per otto manifesti grandi come un foglio A3 affissi sullo stesso muro che annunciavano iniziative gratuite per bambini.
Un conto salato, circa 3.300 euro, chiesto a una piccola casa editrice romana, Momo, per aver organizzato nel settembre 2020 un evento culturale gratuito. L’importo di ogni singola multa è di 412 euro per ogni foglio di carta A3 affisso sul muro.
Si tratta di un muro laterale di una banca che i residenti del quartiere conoscono bene in quanto è sempre pieno di manifesti di cortei. Pochi giorni fa, la Polizia Locale di Roma Capitale ha notificato ai responsabili della casa editrice gli otto verbali per gli otto manifesti affissi.
La casa editrice, nata sei mesi prima dell’inizio della pandemia, versava già in condizioni di crisi economica. I manifesti annunciavano delle attività all’aperto per i più piccoli nel rispetto delle misure anti-Covid. Si trattava di un paio di giorni di escursioni nella natura dedicati ai bambini, workshop, lezioni, incontri, spettacoli, laboratori, ecc.
Durante la prima quarantena, la casa editrice aveva lanciato il “pacchetto quarantena” consistente in tre libri scontati del 50% ed in regalo disegni da colorare.
Mattia Tombolini, uno dei fondatori della casa editrice nata meno di un anno e mezzo fa, racconta quanto segue. “L’iniziativa oggetto dei manifesti non era a scopo di lucro, non era la pubblicità di un’azienda. Inoltre, non siamo stati noi ad aver attaccato quei manifesti. Hanno multato Momo solo perché il nostro nome compare sul manifesto”.
Il Regolamento comunale, relativo alle norme in materia di esposizione della pubblicità e di pubbliche affissioni, prevede una sanzione per ogni “mezzo pubblicitario”. Mentre, la legge 689 del 1981 per molteplici violazioni della stessa tipologia prevede un’unica sanzione aumentata del triplo.
Se la casa editrice Momo decidesse di fare opposizione, dovrà fare otto scritti difensivi indirizzati al Sindaco. In caso di rigetto, potrà poi appellarsi nuovamente al Giudice di Pace.
L’importo di 3.300 euro rischia di mettere a rischio l’esistenza stessa della casa editrice Momo. Infatti, Tombolini ha commentato: “Sono avvilito, Momo rischia di chiudere per delle multe. Pagare queste sanzioni significa non riuscire più a onorare i debiti con i fornitori e le spese della casa editrice”.
Fonte: ROMA TODAY
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