In questo articolo andremo a descrivere tutti i casi in cui conviene fare ricorso ad una multa per passaggio con semaforo rosso. Il codice della strada è molto chiaro ma non sempre viene interpretato correttamente dagli agenti, soprattutto nei casi in cui l’infrazione è stata rilevata dai dispositivi elettronici preposti.
Semaforo rosso: Cosa prevede il codice della strada
Il codice della strada prevede che durante il periodo di accensione della luce rossa del semaforo i veicoli devono arrestarsi prima della striscia di arresto, evitando quindi di occupare l’area dell’incrocio, le strisce pedonali e non oltrepassando il segnale semaforico in mancanza di striscia di arresto.
La sanzione prevista per passaggio con semaforo rosso del codice della strada art. 146, comma III, è la seguente:
“Il conducente del veicolo che prosegue la marcia, nonostante che le segnalazioni del semaforo o dell’agente del traffico vietino la marcia stessa, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 167 a euro 665”.
Oltre alla sanzione, facendo riferimento alla tabella punti delle violazioni art 126 bis, è prevista la perdita di 6 punti dalla patente.
Nel caso in cui l’automobilista non è stato fermato per la contestazione, il proprietario del veicolo identificato riceverà entro 90g (termine oltre cui la multa non sarà più valida) la multa e dovrà comunicare entro 60g le generalità e i dati della patente della persona alla guida al momento della violazione.
La mancata comunicazione del guidatore entro il termine di 60 gg dalla notifica causerà un ulteriore sanzione da 284€ a 1133€.
Inoltre il codice della strada prevede la sospensione della patente da 1 a 3 mesi in caso di recidiva, nell’arco di 2 anni dalla prima infrazione, art. 146, comma III bis :
“Quando lo stesso soggetto sia incorso, in un periodo di due anni, in una delle violazioni di cui al comma 3 per almeno due volte, all’ultima infrazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da uno a tre mesi, ai sensi del capo I, sezione II, del titolo VI.”
Fondamentale quindi fare ricorso alla multa per semaforo rosso in modo tale da evitare sanzioni ingiuste e non ritrovarsi negli anni successivi a rischiare la sospensione della patente.
Vizi di forma
Fra i presupposti per la contestazione di una multa, e in particolare una multa per semaforo rosso, ci sono i vizi di forma nel verbale. Ossia, la contestazione della multa è possibile nel caso siano presenti difetti, anomalie o assenza di informazioni rilevanti nella redazione della multa quali:
– Data della violazione
– Località della violazione
– Generalità, residenza del trasgressore e dati sulla patente di guida in caso di identificazione immediata
– Identificazione proprietario del veicolo
– Targa e dati del veicolo
– Menzione della norma violata del codice stradale
– Descrizione della violazione
– Somma, modalità di pagamento ed estremi di pagamento della sanzione
– Eventuali sanzioni accessorie
– Autorità competenti di riferimento presso cui fare ricorso
– Nominativo e firme degli agenti accertatori
Semaforo Giallo e durata
Il semaforo giallo e la sua durata prima dell’accensione della luce rossa tende a essere interpretato soggettivamente sia dagli automobilisti che dagli agenti, quindi più soggetto a contestazioni nel caso in cui durante il passaggio dovesse scattare la luce rossa.
Infatti, a riguardo il codice della strada art. 41, comma 10 sancisce che:
“Durante il periodo di accensione della luce gialla, i veicoli non possono oltrepassare gli stessi punti stabiliti per l’arresto, di cui al comma 11, a meno che vi si trovino così prossimi, al momento dell’accensione della luce gialla, che non possano più arrestarsi in condizioni di sufficiente sicurezza; in tal caso essi devono sgombrare sollecitamente l’area di intersezione con opportuna prudenza.”
Si evince che, una multa per passaggio con il rosso diventa contestabile dichiarando che in quella specifica situazione a luce gialla non c’erano le condizioni per arrestarci prima del semaforo in condizioni di sicurezza e si riteneva prudente proseguire la marcia sgombrando l’incrocio anziché arrestarsi causando tamponamenti o disservizi alla circolazione. Inoltre, i rilevamenti fotografici non sono in grado di identificare con esattezza la situazione reale al momento del passaggio, motivo per cui dove si ritiene la multa ingiusta conviene fare ricorso e la presenza di eventuali testimoni aumenta la probabilità di vittoria della contestazione.
Un altro fattore di contestazione dell’infrazione per passaggio con semaforo rosso è la durata non idonea del luce gialla. Infatti, il codice della strada non prevede un durata precisa per la luce gialla ( solitamente variabile dai 3 a 5 secondi) in quanto non è possibile definire preventivamente una durata per la luce gialla di fronte ad un vasta gamma di incroci e situazioni probabili.
Dispositivi di rilevamento Passaggio con semaforo rosso
La maggior parte delle violazioni del codice stradale per passaggio con semaforo rosso sono rilevate con
l’ausilio di determinati dispositivi elettronici in grado di produrre materiale fotografico in caso di sorpasso
della linea di arresto con semaforo rosso. I dispositivi approvati e omologati dal ministero del trasporti sono
i seguenti:
- Photored F17A ( link a decreto di omologazione decreto di omologazione n. 1130/2004)
- T-red ( link a decreto di omologazione n. 3458/2005)
- Traffiphot III SR ( link a decreto di omologazione 4130/2004)
In caso di ricorso, l’amministrazione opposta responsabile di questi dispositivi dovrà dimostrare di aver rispettato i requisiti di impiego e di omologazione.
Inoltre tutti i dispositivi elettronici sono soggetti a manutenzione, ossia verifiche di funzionamento e taratura. Quindi in fase di contestazione è opportuno richiedere la verifica della documentazione che attesta le avvenute opere di manutenzione per il dispositivo citato nel verbale e da quale ente sono state effettuate, in quanto vige un divieto che tale documentazione venga fornita dalla stessa azienda produttrice del dispositivo.
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