Massa. Stefano Benedetti, presidente del consiglio comunale, dichiara: “Si valutino i casi”.
Chiede che siano realizzati parcheggi per le emergenze, il presidente del consiglio comunale Stefano Benedetti che interviene sulle sanzioni per divieto di sosta all’Ospedale Noa. “Le sanzioni della polizia municipale che vengono fatte nell’area del Noa dovrebbero servire per eliminare eventuali abusi e comportamenti scorretti e non rispettosi […]. Sappiamo bene che nell’area dove insistono il pronto soccorso e le stanze mortuarie esiste il fenomeno del parcheggio selvaggio […]. Ma sappiamo che, considerato il luogo e le condizioni di salute, spesso non buone, di molti cittadini che vi transitano, bisognerebbe applicare e adattare il codice della strada a seconda della particolare situazione, evitando accanimenti verso chi parcheggia”.
L’episodio
“Descrivo un episodio: una persona colpita da violenta colica addominale mentre stava viaggiando su uno scooter in viale Mattei, ha sterzato verso il Noa andando davanti all’ingresso del pronto soccorso. Visto che non c’erano parcheggi liberi, il conducente ha lasciato il mezzo parcheggiato fuori dagli stalli ma in una posizione che non creava ostacoli. Dimesso con referto e diagnosi abbastanza preoccupanti, ha raggiunto lo scooter e ha trovato sul cruscotto una multa per divieto di sosta. Successivamente, veniva a sapere che in questi casi, non trovandosi sulla pubblica strada, non è possibile presentare il ricorso alla polizia municipale”.
“Non è l’unico caso. Ricordo le rimozioni selvagge di auto per le quali ho in corso un processo e le centinaia di multe […] fatte per non parlare dei parcheggi a pagamento che penalizzano le fasce deboli. Faccio notare che l’area di parcheggio del pronto soccorso è molto limitata. Inoltre, non sono stati realizzati stalli per il parcheggio di emergenza che devono essere realizzati per pazienti che sopraggiungono con il proprio mezzo. Infine, bisogna prevedere per le sanzioni la possibilità di ricorrere alla polizia municipale prima di rivolgersi al giudice di pace”.
Fonte: LA NAZIONE
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