CORBETTA: class-action contro le multe illegali

Corbetta. Il promotore della class-action è un imprenditore costretto a pagare il doppio della multa dopo il rigetto del Prefetto.

Ricevette una raccomandata dal Comando della Polizia locale di Corbetta richiedendogli di portare il libretto per una verifica il giorno dopo la revisione. Il bello è che aveva appena effettuato la revisione di entrambi i veicoli in suo possesso dopo essersi accorto di avere la revisione scaduta. Si accorse della revisione scaduta dopo essere stato fermato dalla Polizia Locale di Settimo Milanese per un controllo dei documenti dell’auto. Il promotore della class-action percorre spesso la ex Statale 11 e si chiama Roberto Allevi. La rivolta contro le sanzioni comminate dal Comune di Corbetta attraverso l’esame delle registrazioni dei varchi parte da lui, un imprenditore milanese. “Mi sento tradito dalle istituzioni. Un giorno dicono una cosa e mi costringono a pagare il doppio della sanzione, il giorno dopo stabiliscono che le procedure non sono valide. Per questo ho deciso di avviare una class-action a difesa degli interessi di tutte le persone che, come me, hanno subito un’ingiustizia”.

Ma non ho mai visto un vigile per strada, né tantomeno sono stato fermato da una pattuglia. Mando un’email in posta certificata alla polizia locale segnalando che la revisione del veicolo era stata fatta proprio il giorno prima della raccomandata. Chiamo gli agenti e mi sento dire che indipendentemente da questo avrei dovuto pagare. E che tutti quelli che hanno fatto ricorso contro il modo di agire della polizia locale di Corbetta hanno sempre avuto torto. Io ero sicuro invece, Codice della Strada alla mano, che quella procedura usata era irregolare. E, con molta fiducia, mi sono rivolto alla Prefettura, chiedendo l’annullamento della sanzione, citando espressamente le norme di legge vigenti. Dopo due mesi la Prefettura mi ha risposto confermando la sanzione. Che ho quindi pagato in ragione doppia essendo scaduto il primo termine di pagamento».

La nota del Ministero dell’Interno

La nota del Ministero dell’Interno dell’8 febbraio, però, specifica le stesse prescrizioni ribadite dalla Prefettura il 28 marzo scorso al Comune di Corbetta. Cioè che multe sono valide solo se in presenza di una pattuglia o solo se la pattuglia non è in grado di fermare l’automobilista, motivandolo. La predetta nota sugli “accertamenti in forma postuma degli articoli 80 e 193 del Codice della Strada con l’ausilio di dispositivi automatici attualmente in commercio non omologati” ha fatto cambiare interpretazione alla Prefettura. Inviando un’email all’indirizzo [email protected] si può aderire alla class-action. “Adesso leggo che lo stesso viceprefetto […] dice al Comune che non può sanzionare gli automobilisti solo guardando le immagini delle telecamere. Mi sono cascate le braccia. Ma questa inversione di tendenza ha valore da oggi o è anche retroattiva? Per questo ho voluto dar corso a questa class action. Personalmente, ripeto, mi sento tradito dalle istituzioni che mi avrebbero dovuto tutelare”.

Fonte: IL GIORNO

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